Cosa hai insegnato oggi?

In un’epoca di accesso universale e immediato alla conoscenza e di collegamenti orizzontali planetari che sfruttano l’esperienza, apprendere senza insegnare non è solo sterile e potenzialmente senza senso, ma rinuncia alla chiusura di cicli di feedback positivi e manca il ciclo virtuoso che è permesso dall’ulteriore diffusione di conoscenze ed esperienze. 

Siamo bombardati da tanti messaggi diversi, e stimolati con informazioni provenienti da varie fonti che riguardano svariati soggetti, su base giornaliera. I nostri social network rendono facile la trasmissione dei messaggi o semplicemente dare un pollice in alto come sostegno. Dopo questo modo piuttosto passivo di assorbire informazioni, arriva la possibilità di commentare i singoli pezzi di notizie. Ma il primo componente davvero prezioso è quello di correlare, contestualizzare e derivare potenzialmente nuove interpretazioni, sulla base della nostra comprensione.

In aggiunta alle riflessioni teoriche e costruzioni di competenze da poltrona, grazie in gran parte all’ispirazione e gli esempi del movimento del creatore, ora capiamo che per la maggior parte delle attività ci sono barriere all’ingresso che sono quasi pari a zero. Capire come funziona la stampa 3D, sperimentare con Bitcoin, o applicare i metodi del sé quantificato per la nostra salute ha bisogno che smettiamo di essere passivi, andare in un FabLab, installare e imparare ad utilizzare una semplice applicazione o comprare un sensore di salute da indossare per $ 50 o giù di lì.

Quello che apprendiamo attraverso la correlazione di informazioni, e attraverso la sperimentazione vera e propria può essere immediatamente descritto e comunicato. Ecco perchè amo i gruppi di Facebook come “The Internet of Money” o “Network Society Project“: permettono a chiunque è interessato in questi argomenti di apprendere e, in cambio, condividere cosa hanno guadagnato e vissuto. Ci sono, naturalmente, centinaia di migliaia di gruppi su Facebook e milioni di comunità su altre piattaforme che permettono questo tipo di partecipazione attiva.

Superare le barriere alla comunicazione e della partecipazione non è solo una questione di diventare attivi, può anche richiedere l’eliminazione degli ostacoli oggettivi. Con DotSUB, che ho guidato come CEO per quattro anni e ora come Chief Innovation Officer, l’occasione è lì per chiunque di comunicare on-line utilizzando il video, il mezzo più potente attualmente disponibile, a chiunque indipendentemente dalla loro lingua. Con Dotwords, che ho fondato l’anno scorso, utilizzando strumenti moderni, e in modo snello e che suona bene tecnologicamente, quest’ultimo diventa disponibile con qualsiasi mezzo!