“Dissent Is Not Un-American” era scritto su un poster che copriva l’intera larghezza dell’edificio di City Lights Bookstore, una delle più belle librerie americane indipendenti, a San Francisco. L’ho visto, come uno nei momenti più significativi e commoventi di un viaggio nel Novembre 2001 in USA, tra controlli di frontiera, file per la sicurezza, esami per l’antrace.
Ne scrive Geof Stone, ospite del blog di Larry Lessig: il dissenso e come i media politicizzati o la politica con preciso intento repressivo possano sopprimerlo con il mecccanismo della colpa implicata.