11.54.22 Dopo la pausa riprendono le presentazioni con Stefano Sanna che si scusa simpaticissimamente per il suo accento norvegese (sardo)! 🙂 Stefano in modo molto spiritoso continua a presentare quello che era lo stato dell’arte dell’accesso mobile a internet (con gps, ecc.) nel 2001. Dal Web 2.0 al Mobile 2.0 la rivoluzione consiste nell’uscita dei dati dagli utenti oltre che verso gli utenti. Andare verso l’internet of things è usare quello di nuovo che il hardware offre fotocamera, gps, accelerometri, nfc.
12.04.35 Stefano quindi continua analizzando come si potrebbe immaginare se i tag visivi come i semacode si potessero anche scrivere con i device mobili oltre che leggere. Non è fattibile riempire il mondo con sensori e quindi dato che tutti noi abbiamo i nostri telefoni, siamo noi che ci dobbiamo trasformare in sensori per mandare le informazioni che raccogliamo su internet. Conclusione: la convergenza di Web 2.0 e mobile c’è, ma serve la partecipazione delle persone!
12.10.44 Internet of Things con Rafi Haladjian di Violet. Collegare tutte le cose del mondo a internet. Non è qualcosa che succederà da solo. C’è vita oltre l’elettronica di consumo. Ci sono molte cose urgenti da collegare al mondo di internet e Rafi dice che hanno deciso che il più urgente di tutte era il coniglio Nabaztag. Se facciamo vedere che il coniglio funziona, si capirà che potrà funzionare tutto!
12.28.02 Il nuovo Nabaztag/tag è più indipendente dal PC di quanto la prima versione fosse. Ha un lettore rfid nel naso per annusare i nuovi francobolli rfid che verranno lanciati a settembre. Per esempio tua figlia potrà far annusare le chiavi al rientro in casa, in modo che il coniglio ti avverte che è sana e salva.
12.25.27 (Dimenticavo: ci sono diversi stream live. Su 7thfloor nel browser, su Idearium e Vulcano in SL!)
12.33.01 Takanori Shibata, parla di robot interattivi umani per terapia psicologica. Una foca che permette di raggiungere gli obiettivi oggettivi e soggettivi che sono stati portati avanti. Doveva essere economico, veloce e accurato. Doveva essere economico, veloce e accurato, ma anche permettere un immediato collegamento emotivo degli utilizzatori, indipendentemente dalla loro cultura.
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