I social network stanno collegando oltre due miliardi di persone, presto si spera tutti gli otto miliardi, e hanno cambiato il modo in cui interagiamo.
Ci piace lamentarcene, ma le nostre posizioni sono contraddittorie.
Vogliamo che i limiti di connessione vengano eliminati, ma facciamo finta che tutte le connessioni debbano essere significative.
Le notizie algoritmiche ci appaiono arbitrarie, ma non possiamo assorbire l’onda in piena delle informazioni non filtrate.
La libertà di espressione è il nostro valore assoluto, tranne per il fatto che deve essere temperato da una pletora di leggi locali che classificano ciò che è legale.
Internet è nato interoperabile. I futuri social network devono riportare questa caratteristica fondamentale, al fine di evolvere meglio le piattaforme che soddisfano le esigenze di una ricca civiltà globale ed evitare l’approccio omogeneizzato di un minimo comune denominatore.