Mentre guardiamo il mondo, cercando di capirlo, strutturiamo la nostra conoscenza delle informazioni raccolte, attraverso diverse dimensioni.
Spaziale, temporale, statico, dinamico e riflettendo l’organizzazione delle informazioni nelle nostre teorie ed esperimenti. Miriamo a renderli affidabili e riproducibili, per servire da solida base per l’implementazione di soluzioni, progettate per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi.
L’introduzione della mappatura digitale e dei telefoni cellulari dotati di app di pianificazione di percorsi che utilizzano dati GPS ad alta risoluzione, ha cambiato il modo in cui ci spostiamo, organizziamo e ci presentiamo alle riunioni, percepiamo per la prima volta una città straniera che stiamo visitando.
Il mondo biologico è stato mappato in misura variabile e la granularità di questa descrizione informa e limita la nostra comprensione di esso, così come la nostra capacità di agire.
Spinti dall’attuale pandemia, dovremo potenziare i nostri sforzi per ottenere una visione in tempo reale di quali virus e batteri circolano, testando rapidamente e decidendo come reagire a loro. Nel giro di pochi anni, produrremo e installeremo sensori sia in dispositivi indossabili che anche nell’ambiente, che implementeranno una nuova internet degli oggetti a livello molecolare.
E i nostri atteggiamenti cambieranno con la disponibilità di questa nuova conoscenza. Guarderemo indietro a oggi con stupore di quanto fossimo ignoranti riguardo al nostro stato di salute individuale e di quanto negligente fosse la società nell’accettarlo.