Cabaret

Hai mai guardato nel cassetto dei calzini di un cavallo?

È pieno di calzini da un paio, o due e tre paia, completamente inutili. Hai riso? No? Il senso è quello, ed entrambi i risultati vanno bene.

Voglio essere un comico. Ma voglio essere un comico? Mio padre era un attore e si è assicurato che non avrei effettivamente intrapreso la strada della recitazione come attore. Ma come oratore pubblico, posso sentire che almeno in una certa misura mi piacerebbe, e forse sarei bravo a farlo. Raccontare una storia, ascoltare il feedback del pubblico, essere in grado di leggere come reagisce, chi è in sintonia con il tuo modo di parlare, chi è forse anche avvitato. E poi, quando tengo un keynote, dopo che ho finito di aprire le domande e risposte, capisco davvero che le persone sono state indotte a pensare, a porsi domande. Questi sono indicatori che forse potrei tentare di agire anche io.

Anche i professionisti esperti, i comici che ammiri, hanno bisogno dell’esperienza per sviluppare le battute, testarle e migliorarle finché non funzionano. E naturalmente, durante il processo, si sentono stupidi, si sentono male, sentono il dolore del pubblico che non ride per la battuta che non funziona. Quindi questo è lo stesso processo iterativo di cui parlo così spesso, in cui vuoi andare da qualche parte e vuoi sapere cosa è necessario per arrivarci, ma non esattamente come andrà a finire. E finché sei in grado di misurare il risultato di un determinato passaggio, puoi migliorare, provare varianti, fino a ottenere ciò che desideri.

L’opportunità di uscire su un ramo, di sporcarsi le mani, di sbagliare, di capire come e quando queste cose possono funzionare fa parte dello sforzo che rende prezioso il risultato. Lo sforzo che distingue chi investe concretamente nel processo e chi no. Sapendo che abbiamo messo lo sforzo che abbiamo fatto, gli errori e che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di far ridere le persone.

Guarda il video fino alla fine per ascoltare la mia battuta preferita.