A seguito dell’incontro RitaliaCamp presso l’università di Milano-Bicocca del 31 marzo, il gruppo Ritalia sta lavorando per produrre il documento di raccomandazioni progettuali su quello che deve essere il turismo on-line italiano. Ci sono naturalmente tantissime domande! Che cos’è il gruppo? Quali sono i suoi obiettivi? Sarà in grado di produrre davvero concretamente? Come si deve rapportare con il raggruppamento di imprese che ha realizzato il portale Italia.it e con le istituzioni che sono il committente di quel progetto?
Ho aspettato una settimana prima di scrivere sull’esperienza di RitaliaCamp. Non sono un blogger compulsivo, per cui non è stato particolarmente difficile e ci tenevo vedere le reazioni immediate degli altri, le critiche che potevano nascere, in generale che si calmassero un po’ le acque prima di esprimermi.
Dal mio punto di vista RitaliaCamp è stato un enorme successo! In poco meno di un mese a partire da un gruppo di due-tre persone siamo arrivati a 300, abbiamo organizzato una conferenza spontanea che ha visto la partecipazione attiva di circa 280 persone, il tutto in modo completamente finanziariamente autosostenuto, ed utilizzando i metodi trasparenti, efficienti e moderni e gli strumenti on-line ci danno.
Non voglio fare un’analisi critica della giornata, che dal punto di vista organizzativo sicuramente è perfettibile. Ci sono stati innumerevoli commenti e aggiungere la mia analisi sarebbe inutile. Piuttoso, mi incuriosisce di più una meta-analisi delle reazioni stesse. In modo abbastanza trasparente si è visto come le persone che seguono Ritalia si sono suddivise spontaneamente in diverse categorie, in base proprio alle cose che scrivono:
- Attivi: sono le persone che si mettono in gioco, cercando di contribuire al meglio delle loro possibilità per il raggiungimento degli obiettivi del gruppo. Data la natura volontaria di Ritalia, possono scomparire per diversi giorni o anche una settimana intera, per poi ritornare a partecipare, assumendosi anche lo sforzo ulteriore di mettersi alla pari dopo l’assenza.
- Detrattori: con una certa coerenza, e guidate da diversi possibili motivi, le persone di questo gruppo parlano male di quello che Ritalia fa o di quello che RitaliaCamp è stato.
- Qualunquisti: i qualunquisti sono un gruppo sorprendentemente forte nella società italiana che manifestano ad alta voce il proprio scetticismo sulla riformabilità dei processi sociali o politici. Pur non essendo per definizione un gruppo organizzato, la loro influenza negativa può indebolire l’organizzazione che prendono di mira, quindi Ritalia nel nostro caso.
- Inconcludenti: sono le persone che con tanti tipi diversi di scusa (“in questo momento sono troppo impegnato”, “non sono ancora pronto e voglio fare le cose fatte bene”, “non so se riuscirò a portarlo fino il fondo”), dopo aver dichiarato genericamente il loro appoggio a Ritalia, si dimostrano psicologicamente incapaci di fare il passo ulteriore e portarsi nel gruppo primo degli Attivi.
(Anche il gruppo degli attivi naturalmente si potrebbe suddividere in diversi sottogruppi, ma dal mio punto di vista una volta che qualcuno è in questo gruppo, le differenze con gli altri sono talmente forti, che diventa superfluo il resto dell’analisi.)
A testa bassa, con concretezza, il gruppo degli Attivi di Ritalia sta lavorando. Se hai voglia di metterti in gioco, e vuoi superare le forze negative di detrattori, qualunquisti o inconcludenti e che stanno intorno comincia a partecipare iscrivendoti sul wiki e contribuendo all’analisi delle idee che sono state messe insieme durante RitaliaCamp e che saranno alla base del documento che vogliamo produrre.
Non è tardi per diventare Attivi!
(Update: stamattina, menzionando esplicitamente Ritalia, viene riportato da Excite.it la notizia che il Ministro per l’Innovazione Nicolais ha istituito una commissione di indagine sul portale Italia.it. Il dialogo istituito da Ritalia è ancora in attesa di essere completato dall’input delle istituzioni. Questo potrebbe essere un passo concreto nella direzione giusta di analisi trasparente della realtà.)