Le reti cellulari aperte non sono un sogno

photo by josef.stuefer

Le interconnessioni di reti basate su standard aperti che offrono libertà di supporti, periferiche, applicativi e servizi hanno fatto di Internet un mezzo che è alla base di una ricchezza impareggiabile di soluzioni per consumatori e aziende. Ci sono state numerose proposte alternative che dagli anni ottanta hanno cercato di ‘dimostrare’ che anche un approccio più ‘protetto’ poteva essere vantaggioso e hanno tutte perso sia le singole battaglie che la guerra.

L’adozione di standard come il GSM, GPRS, UMTS, HSDPA per il mondo del cellulare, con anche un piccolo numero si servizi interoperabili (anche se non aperti) come l’SMS avrebbero potuto creare la premessa per una rapida evoluzione parallela di reti interconnesse senza fili. Già la debacle di MMS non interoperanti, ‘walled garden’ per la navigazione di contenuti protetti o di servizi di ‘roaming’ con costi poco trasparenti ed esosi hanno dimostrato come l’impostazione chiusa fosse miope. Ma tuttora i fornitori di reti, servizi e periferiche (i cellulari stessi) insistono a voler scegliere al posto dei loro clienti che cos’è meglio per loro.

La scesa in questo campo di una società come Google è significativa, dato che ha saputo innovare in molti ambiti tecnologici e che sta stimolando interessanti evoluzioni che escono dallo quello che è la sua missione aziendale (progettazione dei sistemi di alimentazione, architetture server e di file system, impianti solari di alta capacità, …).

Leggiamo oggi sul blog ufficiale di Google:

“Il nostro impegno per una piattaforma mobile aperta”

…we encouraged the FCC to require the adoption of four types of “open” platforms as part of the auction:

  • Open applications: consumers should be able to download and utilize any software applications, content, or services they desire;
  • Open devices: consumers should be able to utilize their handheld communications device with whatever wireless network they prefer;
  • Open services: third parties (resellers) should be able to acquire wireless services from a 700 MHz licensee on a wholesale basis, based on reasonably nondiscriminatory commercial terms; and
  • Open networks: third parties (like Internet service providers) should be able to interconnect at any technically feasible point in a 700 MHz licensee’s wireless network.

Gli USA sono molto indietro rispetto all’Europa nella penetrazione cellulare e nel livello medio di utilizzo di servizi come mobile Internet, accesso dati di terza generazione, persino l’uso di SMS. Ma se adottano un approccio di questo tipo, faranno un salto paragonabile a quello che è avvenuto nelle reti Internet all’inizio degli anni novanta. E l’Europa farà bene a seguire questa direzione subito!

UPDATE: Ah, dimenticavo… Google parteciperà alla prossima asta USA di frequenze per accesso senza fili con un’offerta di 4,6 miliardi di dollari.