Grazie ad Antonio Bonanno è disponibile una prima bozza della traduzione italiana degli otto principi per la libertà dei dati pubblici sul wiki che riporto anche qui in forma di testo:
I dati di un governo sono considerati liberi se sono resi pubblici rispettando i seguenti principi:
1. Completi
Tutti i dati pubblici sono resi disponibili. Dati pubblici sono dati che non sono soggetti a privacy, questioni di sicurezza o limiti legati a privilegi di accesso.
2. Primari
I dati sono raccolti alla fonte, con il più alto livello di granularità possibile, non in modalità aggregate o modificate.
3. Puntuali
I dati sono resi disponibili il più velocemente possibile per preservarne il valore.
4. Accessibili
I dati sono resi disponibili al maggior numero possibile di utenti e per il più ampio possibile utilizzo.
5. Leggibili dalle macchine
I dati sono strutturati in modo da permetterne l’elaborazione automatica.
6. Non discriminanti
I dati sono resi disponibili a chiunque, senza necessità di registrazione.
7. Non proprietari
I dati sono resi disponibili in un formato sul quale nessuna entità abbia il controllo.
8. Senza licenza d’uso
I dati non sono soggetti alle regole del diritto d’autore, ai brevetti, marchi registrati o regole sui segreti industrali. Possono essere applicate restrizioni ragionevoli per privacy, sicurezza e privilegi d’accesso.
La conformità con questi principi deve poter essere soggetta a verifica.
Stanno arrivando altri commenti, anche in Italia, sull’iniziativa:
- “Una proposta dirompente!” – Stefano Quintarelli
- “…uno dei cardini di una nuova concezione del e-Gov…” – Alessandro Stagni
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