Cloud computing: l’altra faccia del Web2.0

Diventa sempre più evidente che siamo entrati in una nuova era dell’informatica, dopo quella dei mainframe e minicomputer e quella successiva dei personal computer. Questa terza era dell’ubicomp–‘ubiquitous computing’, cioè l’elaborazione dei dati che permea tutto ed è onnipresente–ha tante importanti caratteristiche, ma si basa sicuramente su alcuni sistemi portanti irrinunciabili, tra cui uno dei più importanti è quello dei grandissimi insiemi di server coordinati e gestiti come un unico elaboratore scalabile.

Il cloud computing è una visione precisa dei vantaggi di queste nuove architetture informatiche.

Quando si parla di Web2.0 la maggior parte delle volte l’attenzione si concentra sugli aspetti sociali, di comunicazione tra le persone. E questo è giusto: già il concetto non è immediato da comunicare, quindi è bene cominciare a farlo a partire da quegli elementi che lo rendono più umanizzato per chi ascolta. Ma qualche volta, anzi spesso, non si passa poi a parlare degli altri elementi che sono altrettanto importanti.

Oggi pomeriggio parlerò di questo alla Scuola Politecnica di Design, nell’ambito del Master sul Web2.0.

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