Questo testo è stato pubblicato come trascrizione di un’intervista da Wired Italia.
La conoscenza si moltiplica, guidata da persone, startup e tecnologie che mettono in moto la società verso il cambiamento, senza compiangersi.
Mi piace partire da due assiomi.
Punto uno: la tecnologia è un gioco a somma positiva e rappresenta la ricetta per i prossimi 10mila anni, come è stato per i precedenti 10mila.
Punto due: ii sistema californiano delle startup ambizione senza limiti e incessante ricerca dell’idea che cambierà ii mondo – e ii modello di business piu efficace per “fare impresa”. L’obiettivo è quello di sempre, cioè portare le tecnologie al limite grazie all’impegno di uomini, donne e ragazzi guidati da una grande passione. E la Singularity University (il think tank della Silicon
Valley fondato nel 2008 dall’ingegnere Peter Diamandis e dall’inventore Ray Kurzweil per offrire corsi basati su “tecnologia esponenziale” e “singolarità tecnologica” e svolgere funzioni di incubatore aziendale, ndr) si regge su questi principi, negli Stati Uniti e nel mondo.
In Italia sono state inaugurate quattro sedi: Milano, Roma, Venezia e Modena. Le abbiamo tutte affidate a nostri ex studenti, ai quali abbiamo dato il compito di costruire una comunità di persone entusiaste e creative, in grado di amplificare il messaggio che intendiamo convogliare. In questi hub dell’innovazione si imparerà a trasformare le idee in prototipi, i prototipi in prodotti appetibili per il mercato: droni, stampa 3D, biohacking (interazione e intervento su aspetti biologici de! corpo per migliorarne prestazioni e salute). Ogni settore in grado di guidare ii cambiamento, insomma. Attraverso una selezione feroce individueremo un nucleo di insegnanti disposti a “farsi riprogrammare ii cervello”. Daremo vita a un calendario di corsi per le aziende e per gli imprenditori che, intravista una sfida all’orizzonte, non vedono l’ora di affrontarla.
Patiamo da tempo una rappresentazione fallace dei trend. Un ventennio fa erano sistematicamente sottostimate le previsioni di crescita anno su anno di internet, allora ai primordi; nel recente passato nessuno e riuscito a intercettare la rapidità de! cambiamento innescato dal boom del mobile. Oggi la stessa dinamica coinvolge le auto elettriche, le celle solari, le batterie. E lo stare dalla parte di chi sa molto bene cosa sta accadendo ed e in attesa che ii mondo sia sconvolto da una nuova rivoluzione tecnologica.
La legge di Moore, secondo cui la complessità dei microcircuiti aumenta di continua, e una profezia che si autoavverà grazie al lavoro di instancabili professionisti. I primi computer avevano ii tuba catodico, poi sono arrivati i transistor e i circuiti integrati. Oggi abbiamo architetture parallele come le Gpu (unità di elaborazione grafica) di Nvidia e, dietro l’angolo, fa capolino ii calcolo quantistico. Senza dimenticare che !’internet delle cose sta diffondendosi a macchia d’olio nel globo con miliardi di unita di elaborazione.
in un mondo globalmente interconnesso la conoscenza si moltiplica: un team di ricerca fà una scoperta e subito, magari dall’altra parte della Terra, c’è qualcuno pronto ad assumerla e a spingere più avanti la frontiera. L’interpolazione lineare andava forse bene in passato, oggi viviamo una nuova fase di crescita esponenziale. Tutto ciò e alla base de! metodo scientifico che, da mezzo secolo, concorre al progresso dell’umanità e ha
dato ii via a una competizione brutale per l’adozione di servizi e prodotti. Oggi l’intelligenza artificiale pare in grado di dare un grande contributo evolutivo; altrettanto dicasi della biologia sintetica, la nostra capacita di progettare ii mondo attraverso la manipolazione della biosfera.
Immaginatevi un aereo supersonico: più si avvicina alla barriera de! suono, più le onde si infittiscono. Con la stessa velocità, noi avvertiamo la fretta di cambiare le cose in modo radicale. La critica ricorrente chiama in causa i limiti di un mondo in dissoluzione, con cui prima o dopo toccherà fare i conti. Ma è un approccio “tafazziano” perché a disegnare l’esponenziale e l’inviluppo delle diverse curve, non una singola parabola.
Tutto quanto muta. Un tempo i concorrenti di un’impresa erano conosciuti; oggi i settori dialogano grazie alla tecnologia e le cosiddette “minacce” possono arrivare da più parti. Per questo le grandi aziende tendono ad acquisire startup di diversi ambiti, consapevoli che l’innovazione interna e uccisa dai sistemi immunitari tipici delle strutture e che e necessario farsi “infettare”.
La singolarità tecnologica, cioè ii momento specifico in cui ii progresso accelera oltre la nostra capacita di previsione, per noi avverrà quando l’intelligenza artificiale sarà in grado di conseguire autonomamente gli obiettivi che si e posta. Potrebbero volerci trent’anni, magari cinquanta. Alla Singularity University ci siamo dati un orizzonte: ci concentriamo su idee che, nell’arco di 5-10 anni, possono cambiare in meglio la vita di un miliardo di persone. Già possiamo intravedere l’avvio di una fase di transizione importante, destinata a sconvolgere il mondo che conosciamo.
Come sempre accade, da più parti si levano voci di protesta e moniti per le conseguenze che le trasformazioni radicali potranno avere sulla situazione occupazionale, sulle regole comuni e gli strumenti di governance. Per uno schiavo la propria vita non era ingiusta, era l’unica possibile; oggi nemmeno riusciamo a concepire la schiavitù, grazie anche alla presenza e all’uso di macchine, mezzi agricoli, antibiotici.
I cambiamenti portano sempre con se un nuovo contratto sociale. La democrazia come la intendeva Winston Churchill – cioè «la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate
fino a ora» – rimane la prospettiva. Dobbiamo pero indagarne i limiti, capire quando essa none più adeguata ne in grado di rispondere in maniera rapida ed efficace alle aspirazioni dei cittadini. Che sempre più spesso vogliono installare i pannelli solari sul tetto oppure pagare in bitcoin e hanno diritto ad avere come interlocutore uno Stato ricettivo, pronto a ridefinire ii proprio rapporto con i membri che lo compongono sulla base del presente e de! futuro. I comportamenti di minoranza non devono essere repressi, altrimenti quanti Ii attuano non potranno mai dimostrare di meritare la maggioranza.
Netflix ha di fatto ucciso Blockbuster, Airbnb fa una concorrenza spietata agli alberghi. Gli Stati-nazione non devono illudersi di essere eterni. Per questo la governance e una delle dodici sfide globali individuate dalla Singularity University insieme, fra le altre case, ad acqua, salute, cambiamenti climatici. La risposta, ancora una volta, non deve venire dall’alto, da un’organizzazione come la nostra, ma da quel sistema effervescente di persone e startup che attorno a noi si coagulano per mettersi in moto all’interno della societa.
In questo processo !’Italia può e deve dire la sua.