È strabiliante la raffica di iniziative che stanno cercando di imbrigliare Internet e di riportare il mondo dell’informazione sotto il comodo controllo dei telegiornali e dei politici di riferimento che approvano quello che devono dire.
Non potrà funzionare, se solo un numero sufficiente di persone preparate si dà da fare. Non so se siamo sufficienti ancora e se siamo abbastanza preparati. Ma ci stiamo dando da fare. Ecco cosa ne ho scritto:
“Una sera, a casa di Maria Grazia, per ritrovare l’aria
Ci sono tante cose che possono appassionare. Uno sport, un hobby particolare, la pesca… E sicuramente per ognuna di queste possibili passioni con il tempo si trovano amici che hanno lo stesso interesse, con cui passare il tempo, magari la domenica, discutendo delle ultime novità, delle imprese più o meno veritiere.
Ci sono poi campi dove l’interesse è talmente ampio che non si può parlare di hobby, nè può semplicemente essere una passione. Quando insegni, quando crei un’impresa, quando fai crescere i figli e molte altre cose danno una visione così ampia delle possibilità, da togliere quasi il fiato.
Internet è così. Non è una cosa per smanettoni. Non è una passione, un po’ perversa, di cui vergognarsi con ‘i normali’ e da condividere solo con quelli che hanno la tua stessa malattia. È uno strumento talmente vasto e vario da offrire fondamento ad innumerevoli attività creative, sociali, imprenditoriali e personali. Quando te ne accorgi, indipendentemente dal fatto che questo avvenga quando sei giovanissimo oppure di mezza età, e ti rendi conto delle libertà a cui ti puoi affacciare, assieme ad altre persone, letteralmente di tutto il mondo, ci sono poche cose che danno questa sensazione di nuove possibilità…
…E quando pare che ci siano persone che non solo non vedono questa libertà e queste possibilità, non vedono la potenza che gestita con responsabilità permette di creare mondi meravigliosi, ma addirittura vogliono assicurarsi che tu non possa goderne più. Che tu e tutti quelli con cui hai sviluppato le cose che ti hanno permesso di affacciarti al mondo non sia in grado di gestirlo autonomamente e con buon senso. Che le regole del mondo non siano sufficienti, ma ce ne vogliano di nuove, inventate ad-hoc, non importa quanto goffe, non importa quanto insensate, ridicole, fuori tempo, controproducenti. Quando i tentativi per il controllo si moltiplicano, arrivano a raffica, senza soluzione di continuità e senza che tutti i tentativi di educazione e di risveglio costruttivo che hai fatto abbiano sortito alcun effetto…
…Allora capita che ti scatta l’orgoglio. “Non sono una persona passiva! Non sono qualcuno a cui si può togliere una parte fondamentale del futuro!” E guardandoti intorno ti accorgi che ci sono altre persone come te, preoccupate, molto, molto scosse da questo atteggiamento e dalla apparente impossibilità di rompere gli schemi esistenti. Superare le divisioni politiche, gli impegni quotidiani, per organizzarsi e dire la propria, facendosi ascoltare.
A me è successo così. E sono stato fortunato, a trovarmi con tutti gli altri del gruppo Amo Internet a casa di Maria Grazia una settimana fa, per decidere che cosa si può fare. Come possiamo farci sentire, farci capire, per spiegare che cos’è internet per noi. Per continuare a fare, a respirare. Intanto abbiamo iniziato. Nei prossimi giorni ci faremo sentire ancora!”