La Network Society: la mia presentazione a TEDx Bologna

Ecco la presentazione che ho fatto a TEDx Bologna, intitolata “Network Society: The Coming Societal Phase Change”

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=VxDnQK95GXE&feature[/youtube]

Parlo dei quattro pilastri del cambiamento che porteranno ad una società organizzata in una rete distribuita anziché centralizzata:

1. Energia solare:
(collegamento a Kurzweil AI News di sviluppi nel campo)

2. Alimentazione: coltivazione idroponica di piante in container
Plantlab in Olanda ha realizzato prototipi di container con lampade a infrarossi e LED per coltivazioni di piante ad alta resa.

3. Produzione industriale: stampa 3D
(collegamento a Kurzweil AI News di sviluppi nel campo)

4. Finanza: moneta elettronica p2p
Bitcoin permette il trasferimento anonimo di denaro elettronico, in modo indipendente dal sistema bancario o dal controllo monetario centrale.

Ognuno di questi elementi punta verso una società più flessibile e sostenibile.

Mi è stato fatto giustamente notare che un quinto fondamentale pilastro è quello dell’educazione, a sua volta soggetta a simili cambiamenti radicali da un’organizzazione centralizzata ad una decentralizzata.

3 commenti su “La Network Society: la mia presentazione a TEDx Bologna”

  1. Grazie per avermi fatto leggere lo scritto di Spezza che prima non conoscevo. Ottimo!

    Sicuramente si tratta di una co-evoluzione uomo-macchina, con il vantaggio di entrambi.

  2. Alessandro Corradini

    L’analisi di Spezza, non potrebbe aprire uno spiraglio di speranza verso l’implementazione di una singolarità tecnologica amichevole e benigna a partire da una impostazione ibridata con considerazioni “sociale”, anziché puramente tecnologica come ipotizzato fino ad ora? Wikipedia, il crowdsourcing, open source, ecc… sono forse segnali precursori di quel fenomeno ancora ingabbiato in uno stato latente ed inconsapevole? Se gli esseri umani fossero una parte fondamentale della “base” all’origine di una super-intelligenza, allora non si potrebbero attenuare i rischi impliciti al contrario in una super-intelligenza puramente tecnologica?

    Sono un dilettante in questa materia, ma credo che questa sia una strada poco battuta a causa di una sorta di tecno-ottimismo dominante che tende ad accecare gli intelletti portando ad attese pseudoreligiose oppure a degenerazioni catastrofiste. Entrambe strade assai improduttive e pericolosamente attendiste credo.

    Saluti

    Alessandro

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