Di cosa è fatto il futuro?

Comprendere l’accelerazione del cambiamento non è facile, ma rimane essenziale se si vuole essere in grado di adattarsi a un mondo sempre più complesso. Il futuro è fatto di tecnologie esponenziali, e creato da persone che sono capaci di sfruttarle.

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Qualche decennio fa potrebbe essere stato comune sentire le osservazioni sprezzanti di uno zio di successo mentre guardava il nipote smanettare con il computer. Ogni azienda negli anni ’80 e ’90 ha avuto dipendenti che hanno resistito l’uso dei computer, quadri, o anche top manager. Forse un paio di amministratori delegati o presidenti sopravvivono ancora che non solo non capiscono i computer, ma che sono anche orgogliosi di non utilizzare la posta elettronica. Ma sono sempre meno, e non ci sono molti posti di lavoro in cui il tuo contributo economico può essere riconosciuto se non sai usare il computer, e verrai visto in modo sempre più strano se insisti che non lo vuoi imparare.

Quello che era iniziato nel settore dell’informativa, ora permea ogni area economica. Le tecnologie digitali stanno cambiando la produzione, il commercio, energia e trasporti, sanità, finanza, sicurezza, anche la politica e il policymaking. Si tratta di una profonda trasformazione che continuare a cambiare la forma della società. Non è un singolo passo, ma un processo che non sembra avere una fine.

Non è solo ragionevole, ma necessario spendere tempo ed energie per capirlo. Dal momento che i meccanismi e le dinamiche delle forze in gioco non sono soggetti da conversazione attorno ad un tavolo a cena  per tutti, lo sforzo richiesto può non essere banale. Questo non lo rende meno essenziale.

Tra pochi mesi a Milano c’è un’occasione unica per entrare davvero a fondo nell’analisi di queste tendenze, per esplorare ciò cui è fatto il futuro. Il SingularityU Italy Summit 2017 parlerà di intelligenza artificiale, robotica, il futuro della finanza, automobili autonomi, blockchain, biologia sintetica, e molte altre aree, in un evento di due giorni che modellerà la tua comprensione di come prosperare nel futuro.

5 commenti su “Di cosa è fatto il futuro?”

  1. Perché farla a Milano? Non era meglio organizzarla, per esempio, a Roma, una città più centrale e più facilmente raggiungibile da tutti gli italiani? Perché Milano deve essere sempre il centro di tutto?

  2. Grazie del tuo commento e delle tue domande. Milano certamente non è il centro di tutto. Roma è il centro della politica italiana e sede del governo. Roma è il centro mondiale della religione religione cattolica, una delle più diffuse fedi. Roma è una città importantissima dal punto di vista artistico e architettonico, dove sono presenti tantissimi monumenti dell’epoca romana, medioevale e rinascimentale.

    Milano è il centro italiano della tecnologia e dell’imprenditoria. Ci sono collegamenti aerei e di treno a nostro avviso sufficienti per raggiungerla da tutta Italia.

  3. Ciao David, avevo citato Roma solo per fare un esempio. Il punto qui è che ogni volta che si fa una conferenza sull’argomento tecnologia o scienza si organizza sempre e solo a Milano come se tutte le altre città o zone d’Italia non esistessero. Considerando che Milano è una città situata al nord d’Italia, una nazione molto estesa al livello longitudinale, risulterebbe molto più utile farla in una città più centrale, più facilmente raggiungibile anche da chi, per sua sfortuna, vive al sud. Penso che su questo siamo tutti d’accordo ma poi non si fa mai niente per cambiare le cose. La diatriba Roma-Milano qui centra poco o nulla :D.

  4. > raggiungibile anche da chi, per sua sfortuna, vive al sud

    Sì, Milano è raggiungibile anche dal sud. A mio avviso vivere al sud non è una sfortuna.

    > non si fa mai niente per cambiare le cose

    No so se non si fa mai niente. So che non è compito dell’edizione italiana di una conferenza californiana sulla tecnologia cambiare la percezione o la realtà della situazione del sud Italia.

  5. David, intendevo cambiare le cose riguardanti le conferenze scientifico-tecnologiche che si svolgono sempre a Milano o nella zona di Milano, non riguardo la situazione del sud Italia.
    Sarebbe stato un gesto significativo, da parte dell’organizzazione, fare la conferenza in una città più centrale e più facilmente raggiungibile da tutti gli italiani, anche da quelli sfortunati al sud. Ma, ovviamente, è più facile farla a Milano. Fare una conferenza del genere, ad esempio, a Napoli o a Palermo, sarebbe stata una follia…

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